Ancora oggi, molti continuano erroneamente a sostenere che chi va dallo psicologo debba necessariamente avere qualche rotella fuori posto e, purtroppo, questo modo di pensare spesso finisce per ostacolare e ritardare l’inizio di un percorso da parte di chi ne ha bisogno.
Il codice deontologico degli psicologi italiani, tuttavia, stabilisce chiaramente che lo scopo principale dello psicologo, in realtà, è quello di “promuovere il benessere psicologico dell’individuo, del gruppo e della comunità”.
Quindi non occorre affatto avere gravi scompensi psichici per rivolgersi ad uno psicologo. È possibile intraprendere un percorso anche solo per affrontare al meglio una fase difficile della vita, come un lutto o la fine di una relazione, per potenziare alcune abilità, come quelle di public speaking, di rilassamento o di studio, oppure semplicemente per aumentare i propri livelli di benessere. Esiste addirittura una prospettiva teorica e applicativa, chiamata Psicologia Positiva, che ha proprio come principale scopo lo studio scientifico del funzionamento umano ottimale e la promozione del benessere.
Ma cosa si intende per benessere?
Fin dai tempi degli antichi filosofi greci, si sono sviluppate due principali concezioni di benessere, che sono poi sopravvissute anche in ambito psicologico:
- il benessere edonico, che coincide fondamentalmente con il piacere immediato (in greco “edoné”) e con l’assenza di dolore;
- il benessere eudemonico, che corrisponde al concetto di felicità (in greco “eudaimonìa”), intesa come equilibrio interiore e appagamento che scaturiscono da uno stile di vita basato sulla virtù, la ragione e l’attuazione delle proprie capacità.
Entrambi queste componenti del benessere sono importanti, ma la seconda è quella che, nell’ambito di un percorso psicologico, ci lascia un maggior margine di intervento, soprattutto nell’ottica di raggiungere risultati che possano rimanere più stabili nel tempo.
Come possiamo aumentare i nostri livelli di benessere?
Alcune delle pratiche che si sono rivelate efficaci nell’aumentare entrambe le componenti del benessere si concentrano sui punti di forza. Spesso infatti siamo molto più focalizzati sui nostri difetti che sulle nostre caratteristiche positive e questo ci porta a non trarne vantaggio come potremmo. Ci critichiamo continuamente e questo influisce negativamente sul nostro umore, diminuendo i livelli di autostima e compromettendo relazioni e performance di ogni genere. Ecco alcuni esercizi che potrebbero esserti utili a diventare più consapevole dei tuoi punti di forza e a sfruttare meglio il tuo potenziale.